Una squadra Femminile di Basket, il SANGA, è in Finale per riportare Milano in serie A1

Possiamo vincere o possiamo perdere, ma ogni Progetto Lungimirante ha bisogno di Risorse economiche per essere realizzato...

Siamo in Finale di serie A2 Femminile per la promozione nella massima serie della pallacanestro italiana. Una grandissima soddisfazione personale e di squadra, intendendo come squadra non solo le meravigliose giovani atlete ma, un po’più nascoste seppur non meno importanti, tutte le persone che ruotano attorno a traguardi così ambiziosi: tecnici, dirigenti, medici, preparatori, addetti ai lavori nei più svariati campi, da chi prende le statistiche a chi misura la temperatura, a chi fa i tamponi a chi apre la palestra da fine agosto a giugno inoltrato. Senza dimenticare a chi procura le risorse economiche, tante o poche che siano, perché senza queste risorse non saremmo arrivati sin qui.

Ma il Sanga è ancora molto di più. La serie A del Sanga Milano è la punta di un iceberg, o meglio di un Mondo non poi così tanto “sommerso”, composto da Famiglie, Ragazzi e Ragazze dei settori maschili e femminili, dalle Bambine e dai Bambini del Minibasket, ma anche dai Ragazzi del Baskin, da chi segue il Pilates a chi gioca per divertirsi con i Sanga Papà o le Sanga Mamme, che sono sempre meno Mamme e Papà e più persone che vogliono continuare con amore e passione il proprio sport preferito, la pratica del basket, a tutte le età, anche solo per poi andare a mangiare la pizza insieme (quando si potrà tornare a farlo). E poi ci sono i progetti sociali e i progetti scolastici, i campus estivi con un nuovo format educativo. Sempre più dentro a Patti Territoriali, in una vasta rete composta da associazioni di vario tipo oltre che sportive, soprattutto da Genitori e/o Educatori che hanno fatto della propria scelta di vita una professione che “lavora” per un Mondo Migliore. Noi tutti siamo convinti che lo Sport sia un veicolo attraverso il quale trasportare Valori, Rispetto delle Regole, Promozione dell’Inclusione. Noi tutti siamo “Visionari” nel pretendere un mondo migliore, partendo da piccole cose.

Siamo in Finale contro Moncalieri, la prima classificata al termine della regular season. Una naturale “finalista”, insieme all’altra pretendente, Crema, che avrebbe dovuto esserci secondo la “carta”. Ma fortunatamente la Storia dello Sport ha dimostrato più volte come i pronostici possano essere stravolti, e la carta diventi oggetto dibattuto con passione da tutti gli addetti, i tifosi e anche i protagonisti. E’ questo il bello delle competizioni sportive. Ognuno dice la sua, poi la verità sta quasi sempre da un’altra parte. Nel frattempo il dibattito ha promosso l’oggetto del contendere, e la pallacanestro femminile avrebbe davvero bisogno di più visibilità, di promozione. Si sfidano due grandi città… Milano e Torino. Forse è questa la novità di quest’anno. Non è un caso che manchino le grandi città, le metropoli (tranne rari casi naturalmente tipo Venezia o altre), nella pallacanestro femminile di alto livello. Paradossalmente è più difficile in una città come Milano, ma anche come Roma, trovare risorse, impianti, strutture, sponsor, per competere. Il costo della vita è molto più caro e anche trovare una casa dove alloggiare le atlete, per non parlare di “foresterie” in cui alloggiare giovani promettenti con cui lavorare, diventa una lotta nella bilancia costi/benefici, che vede quasi sempre perdere la progettualità in favore del vecchio detto… “non fare mai il passo più lungo della gamba”… eh già, perché è il gatto che si morde la coda: nel Femminile non c’è visibilità, le aziende preferiscono investire altrove e meglio se in settori maschili, e infatti “neppure in televisione voi del femminile riuscite a farvi vedere…”

Ma se solo provassimo a invertire la freccia… Butto li due idee da condividere. Facciamo vedere la pallacanestro femminile in televisione, troviamo aziende che vogliano investire nello sport femminile proprio perché oggi il pianeta Donna, il mondo Femminile, raccoglie molta più attenzione che mai nel passato. Stiamo facendo una rivoluzione culturale per avere reale parità di genere? Quale veicolo meglio dello Sport ne può essere il tramite? Sin dalle giovani generazioni investiamo nello sport femminile. Sport di contatto? Meglio!!! Sfatiamo uno dei Tabù culturali più vergognosi e atroci? Non esiste uno sport per maschi e uno per le femmine. Esiste Lo Sport. Che si può praticare al massimo livello in entrambi i sessi. Chiedo scusa in anticipo per il paragone in cui adesso mi getterò a capofitto… sapendo che non è “politically correct” ma rende l’idea fissandola meglio di una diapositiva a colori… imparare a “sgomitare” dietro a un pallone, gettandosi anche per terra nel recuperarla quella benedetta palla, insegna a farsi rispettare nella vita di tutti i giorni meglio di qualunque altra educazione ideologica senza un minimo di pratica… e in più ci si diverte, in squadra, insieme, a raggiungere obiettivi. Sacrifico, lavoro, sudore, fatica, resilienza, non sono solo concetti per maschi. Sono concetti per esseri umani che vogliono crescere autonomi e liberi da qualsivoglia laccio, sia esso culturale che fisico o psichico. Lo Sport, tutto ma ancora più quello di squadra, ti insegna a superare le difficoltà della Vita, come in una sorta di laboratorio protetto.

Siamo in Finale dopo aver colto un doppio upset, che significa due rotondi 2-0 con Crema e Vicenza che si sono classificate prima di noi al termine della Regular Season. Si, vero, siamo partite dal settimo posto e siamo approdati in finale. Ma chi capisce di pallacanestro sa che non era una classifica veritiera. A settembre lo dichiarammo, eravamo da primi quattro posti. In fin dei conti siamo gli unici ad aver vinto contemporaneamente in casa di Crema, di Udine e di Vicenza durante il Campionato. Riconfermando la bontà di questo risultato proprio con Crema e Vicenza, avendo vinto ben tre sfide su quattro con entrambe, in questo anno sportivo. Come mai siamo arrivate settime? Beh… due operazioni alla mano al nostro pivot e al nostro play titolare in serie sin dalla prima giornata. Una serie di assenze incredibili come quando abbiamo giocato in casa contro Vicenza senza Toffali, Beretta e Guarneri e con Quaroni a mezzo servizio… eppure a due minuti dalla fine eravamo pari. Con Alpo abbiamo perso in casa senza Beretta, gettandola letteralmente via noi, una partita dopo due tempi supplementari; da loro abbiamo perso all’ultimo tiro. Ben sette sconfitte sono arrivate sotto i sei punti di scarto e altre due sotto i dieci. Per sole tre volte abbiamo preso una lezione di basket, e le nostre contendenti hanno meritato per aver giocato una grandissima partita. Anche con la fortissima Castelnuovo abbiamo perso da loro dopo un tempo supplementare. Forse è da queste sconfitte che abbiamo imparato e maturato la buona pratica della resilienza che ci ha portato a vincere in volata le ultime quattro sfide di playoff. Sono convinto che per tutti c’è un percorso di crescita da agosto a giugno, ognuno sceglie a quali parametri dare priorità perché si possa massimizzare questo percorso.

Siamo in Finale cavolo… siamo in Finale. Ce lo siamo strameritati. Le ragazze se lo sono strameritate. Io non so come andrà a finire. Potremmo vincerla o, seguendo il pronostico della carta, perderla questa serie di Finale con la fortissima Moncalieri (domenica 6 giugno a Torino, mentre il 9 giugno al Pala Giordani di Milano, ed eventualmente lo spareggio domenica 13 giugno a Torino). Quello che nessuno ci potrà mai portare via è lo splendido cammino che abbiamo percorso insieme per arrivare sin qua. Un percorso virtuoso e strameritato.
Se vinceremo dovremo immediatamente reperire risorse per esprimerci al più alto livello nella massima serie. Se perderemo dovremo immediatamente reperire risorse per continuare il nostro percorso di crescita e ritentare il prossimo anno la scalata che abbiamo già cominciato. Perché un obiettivo deve essere chiaro per tutti: Il Sanga vuole portare la Milano Femminile della pallacanestro nella massima serie. Ma per farlo, è necessario ampliare la base delle aziende che già magnificamente ci sostengono. Chiediamo alla “Milanesità” le risorse che una Milano col Cuore in Mano non ha mai negato a nessuno nella storia dell’accoglienza cittadina. Chiediamo soprattutto, che una Eccellenza Sportiva Milanese del Femminile possa, seguendo la tanto decantata parità di genere sociale e culturale, e pur avendone ben chiara la naturale differenza, avere le stesse attenzioni che si danno quotidianamente a tutti gli sport maschili. Ogni eccellenza di Milano, perlopiù se Femminile, ha bisogno del sostegno e del supporto di tutti. Che non si dica un giorno che Milano non ha a Cuore le proprie Figlie. Ora e sempre Forza Sanga!

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