Vi sarà capitato sicuramente di trovare questo genere di persone, intendo quelle che hanno l’incredibile “potere” di farti uscire dai ghangheri. Sono molto pericolose perché si presentano esattamente come lupi travestiti da agnelli. Sembrano… immacolati, come i “sepolcri imbiancati” aggiungerei. Poverini, non fanno mai nulla di male e anzi, subiscono la tua presunta arroganza e cattiveria che ti scagli con veemenza ingiustificata contro la loro stucchevole perfezione. A volte rappresentano ahimé una piccola autorità di solito di quartiere, di condominio, di circoli culturali, sportivi, religiosi. E’ sufficiente abbiano un “piccolissimo potere” che potrebbe essere quello di chiudere i cancelli, di smistare la posta, di farti prendere il numero in coda, di essere dietro uno sportello dispensatore di documenti semplici ma assolutamente indispensabili, di darti un appuntamento. A volte hanno solo il “potere”di darti informazioni che immancabilmente non sono preparati a dare creando ulteriore confusione, ma sempre rimanendo loro, immacolati. E tu allora ti chiedi… ma perché cavolo li hanno messi lì?
Al di là del fatto lapalissiano che dobbiamo coltivare la pazienza e non permetterci mai di scendere al loro basso livello di relazione umana, per non passare appunto poi dalla parte del torto e da vittime passare per assalitori… è bene imparare un concetto fondamentale per vivere meglio: la reazione rabbiosa a una ingiustizia, dona ancora più potere a colui che si comporta ingiustamente. Perché non si tratterà più di analizzare i fatti ma analizzeranno la tua reazione, facendo passare in secondo piano l’oggetto principale, quello ingiusto che ha scatenato la reazione.
Vale la pena? No, mai. Meglio subire e far finta di niente. La Vita penserà a mettere le cose a posto. Ognuno al suo posto. Un accorgimento, quando subisci l’ingiustizia e dopo aver provato a far valere le tue ragioni con calma davanti all’inscalfibile soggetto, è quello di sviare il pensiero. Immaginati seduto comodamente sul masso di una montagna a contemplare l’infinito che hai davanti. Il silenzio, la luce, il rumore del vento, le voci lontane di bambini che giocano liberamente senza tutti quei pregiudizi inventati dagli adulti. Gli adulti vivono spesso di relazioni malate in cui il “potere”, anche il più piccolo, compensa mancanze ben più gravi. Non si possono cambiare gli adulti. Possiamo cambiare noi stessi, per stare meglio, togliendo agli altri qualunque tipo di “potere”, dal più piccolo al più grande.