Nelle Sacre Scritture incontriamo molto spesso un Gesù che interagisce con peccatori e/o personaggi mal visti dalla cultura e dalla religione del Tempo. Maria Maddalena ne è l’esempio eclatante… “Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e che specie di donna è colei che lo tocca: è una peccatrice“;
Così come l’adultera risparmiata dalla lapidazione dal suo intervento… “Maestro, questa donna è stata colta in flagrante adulterio. Ora Mosè ci ha ordinato nella legge che tali donne siano lapidate: Tu che ne pensi?” e Lui, Gesù: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”.
Quante volte lo accusano di mangiare e bere con peccatori e persone di dubbia moralità… quante volte la gente del popolo lo apostrofa con giudizi poco lusinghieri e di poca fiducia. Come i farisei che, da veri ipocriti, sempre pronti al giudizio facile e vera spina nel fianco, lo accusano perché non è lecito mangiare di sabato, lui e i suoi discepoli, come se il sabato fosse più importante dell’Uomo. Anche Nicodemo, notabile e uomo colto, era un fariseo, ma subito convertito dal suo Cuore grande, e dalla sua personale ricerca del significato e dell’essenza di Dio: “Se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio”
Che significa dunque Misericordia? Per accogliere il nostro “prossimo” abbiamo la necessità di conoscerlo superando ogni pregiudizio, pena l’ipocrisia, di cui siamo intrisi quando, spesso, ci comportiamo anche noi da farisei. Abbiamo invece bisogno di metterci in gioco. D’altronde è più facile giudicare che provare a capire. E’ più facile sentenziare e condannare che provare a mettersi nei panni dell’altro. E’ più facile diventare leoni da tastiera, con il pericolo di tramutarsi in “odiatori”, che mettersi in discussione accettando che possa esistere un’altra versione dei fatti, una Verità diversa da comprendere, semplicemente un modo di vivere diverso dal mio.
Oggi il “buono” è considerato uno “stupido” dalla stragrande maggioranza delle persone. Come è stato possibile arrivare a questo? Quando è cambiata la nostra percezione? Perché? Cosa ci ha fatto cambiare idea? Ma, soprattutto, è vera questa affermazione? Perché se pensiamo e diciamo che il buono è stupido, il messaggio che arriva alle nuove generazioni, bambini e ragazzi, è il cinismo che incontriamo dappertutto, dai social alla strada, dalle relazioni interpersonali tra giovani al rapporto senza rispetto dei giovani verso gli adulti, verso l’altro, le donne e anche i diversi in tutti i sensi.
Misericordia io voglio e non sacrificio è rivolto a chi pensa che bastino sacrifici per “lavarsi” l’anima. Quando poi i sacrifici magari li fai fare agli altri e non li fai nemmeno Tu. Essere misericordiosi significa invece accettare l’altro così com’è, provando a entrare nei suoi panni per provare a capirlo fino ad amarlo. “Ma se mi sta sulle balle?” … Se ti sta sulle balle significa che Dio te lo ha messo lì per dirti qualcosa… che magari anche tu gli stai sulle balle… Che magari se provassimo a pensare quante volte siamo noi quelli fastidiosi e “perfettini” che se le cose non le fanno come diciamo noi, è perché non sono capaci… mica perché hanno un punto di vista diverso… Credere di essere perfetti, di non sbagliare mai, di avere sempre ragione, di sapere come stanno realmente le cose, di non avere mai nessun dubbio in proposito, giudicando e sentenziando, creando e sfruttando giudizi gratuiti… rinchiudere l’altro dentro un pregiudizio, magari anche inventato, è la prima porta verso l’Inferno. Che l’Inferno badate bene, non è quel luogo surriscaldato dalle fiamme che tutti immaginano ma il dolore della desolazione nella solitudine interiore.
E dunque allora… “Maestro buono, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?” – “Misericordia io voglio e non sacrificio”.
Se davvero riuscissimo a credere che tutto è dono, che non dobbiamo fare assolutamente nulla per meritarlo, che dobbiamo solo accettarlo con il Cuore, ma in modo così totalizzante da scioglierci quel cuore indurito dai tanti nostri “so tutto io”…così tanto da cambiarci profondamente… tanto da imparare ad Amare anche noi gratuitamente abolendo per sempre il giudizio… potremmo anche solo percepirlo, sin da ora, qui sulla Terra, come un piccolo anticipo… il Paradiso. Che non è quel luogo noioso dove moltitudini beate cantano ripetitivi inni dentro a bianche vesti, ma semplicemente la migliore delle Case in cui tu abbia mai abitato, che senti finalmente Tua come una pelle, attorniato dai Tuoi Amici diventati un’unica Famiglia, che ti accolgono, capiscono e amano per sempre.